La realtà del coronavirus ha portato a introdurre, all’interno del contesto della quotidianità, una nuova tipologia di esercizio medico e di attività che viene svolta molto spesso per valutare se ci sia effettivamente la positività al covid-19: si parla del tampone faringeo, che molto spesso viene effettuato a tutti quei casi di persone sospette o che sono venute a contatto con potenziali positivi al coronavirus. Il tampone è uno strumento necessario, veloce e sicuro di analisi, che vede i suoi numeri moltiplicarsi in base alla tendenza di aumento e diminuzione del coronavirus e che ha portato tantissime persone, anche se con un piccolo e semplice dubbio, ad analizzare la propria situazione medica. Ma come si effettua un tampone e perché non si deve temere assolutamente per lo stesso?
Quando effettuare un tampone
Per quanto molte regole relative alla realizzazione di un tampone siano cambiate nel corso dei mesi, adattandosi anche al diverso contesto relativo alla situazione del coronavirus, ci sono delle norme da rispettare e che portano ad effettuare un tampone in particolari condizioni, sia per avere una sicurezza personale, sia per evitare una possibile diffusione del contagio se si è positivi al coronavirus. Le direttive mediche portano ad effettuare un tampone nel caso in cui si abbiano dei sintomi nello specifico, che possono essere direttamente collegati all’esistenza del coronavirus: tra questi sintomi si evidenziano tosse, starnuti, naso che cola, difficoltà respiratorie o dispnea, temperatura corporea che supera i 37 gradi.
Accanto a queste situazioni che evidenzierebbero la presenza di un caso di sintomatologia, si può effettuare un tampone faringeo anche nel caso in cui si sia venuto a contatto con una persona che è stata accertata come positiva, o che risulta essere potenzialmente portatrice di covid 19. In altre parole, se si è venuti a contatto con una persona che sta effettuando il tampone e che ha il dubbio relativo alla propria positività, è sempre bene fare lo stesso, onde evitare una diffusione del contagio in maniera inconsapevole.
Come si effettua un tampone faringeo
A questo punto, è Importante sottolineare anche come si effettua un tampone faringeo, che molto spesso ha preoccupato tanti potenziali casi per la difficoltà di questo test stesso. Per effettuare un tampone faringeo, innanzitutto bisogna riferirsi a contatti e numeri telefonici che sono stati, nei diversi mesi di pandemia, evidenziati in più occasioni, oppure all’ASL del proprio comune. È sconsigliato, invece, effettuare un tampone recandosi in ospedale o in farmacia, per evitare quanto più possibile la trasmissione del contagio.
Il tampone avviene attraverso un prelievo che è determinato dalla presenza e dall’utilizzo di un bastoncino cotonato di materiale biologico, una mucosa che risulta essere presente nelle prime vie respiratorie, come la faringe, e che porta ad analizzare in modo quanto più possibile corretto l’eventuale presenza del coronavirus che, insieme ad altri agenti patogeni e virus, è facilmente identificabile nelle prime vie respiratorie. Gli operatori sanitari si avvalgono dell’utilizzo di un abbassalingua, per evitare che il bastoncino cotonato entri in contatto con denti o lingua, che potrebbero contaminare l’esito del test. Una volta effettuato il tampone, questo stesso viene sigillato e inviato ad un laboratorio di microbiologia, all’interno del quale viene sottoposto ad una procedura denominata di Reazione a catena della polimerasi, che porta ad amplificare i microrganismi virali e ad individuare la potenziale e probabile presenza di casi positivi dettati dalla presenza di patogeni, come, nel caso di coronavirus, di covid-19; a seguito dell’ottenimento dei risultati, si capirà effettivamente quale deve essere il comportamento da adottare, nonostante nella maggior parte dei casi non si debba far altro, se si è positivi, che soggiornare all’interno della propria abitazione – ed evitare qualsiasi contattio – prima dell’effettiva negatività di un nuovo tampone effettuato.